Al servizio dell’arte di Michelangelo Pistoletto

Al servizio dell’arte di Michelangelo Pistoletto

Non mi nascondo dietro a un dito: vivere in un territorio piccolo ha i suoi vantaggi, soprattutto in termini di relazioni personali.E’ questo uno dei motivi per cui, con estrema facilità, sono entrato in contatto con il maestro Michelangelo Pistoletto, uno dei grandi protagonisti dell’arte italiana dalla seconda metà del Novecento ad oggi, che a Biella risiede e opera con la sua Fondazione e la sua “factory” Cittadellarte.
Pare sia l’artista vivente con più opere presenti nelle collezioni dei musei di arte moderna di tutto il mondo…
Mi chiedono di ritrarlo per una grande mostra realizzata nel 2019, “Padre e figlio”, in cui il curatore Alberto Fiz ha messo in dialogo il lavoro di Michelangelo Pistoletto con quello di suo padre, Ettore Pistoletto Olivero, pittore di inizio ‘900.
Entro così in contatto con il suo staff e qualche tempo dopo, mi viene proposta una sessione di scatti in vista di una nuova opera del maestro.
Sono contento di collaborare in modo così diretto con uno dei più importanti artisti italiani, ma ancora non so cosa mi aspetta e la sorpresa, a quel punto, è davvero grande. Figurarsi che sono convinto di dover andare a realizzare qualche riproduzione di quadri…
Allestito un set abbastanza minimale, sfondo bianco e luci pulite, mi preparo a realizzare qualche posa, giusto un supporto all’interno della macchina creativa già avviata. E invece, entrano in scena una ventina di modelli e modelle, di età diverse, provenienze etniche differenti e mi viene richiesto di ritrarle in pose singole o piccoli gruppi, in nudo.
Passo la giornata a scattare con entusiasmo crescente e grande libertà, di cui sono grato ancora oggi nel ricordo, immerso nel clima irreale eppure meravigliosamente focalizzato che il maestro e i suoi collaboratori sono in grado di creare.
Ed ecco, sono diventato l’autore degli scatti preparatori per la più recente opera di Michelangelo Pistoletto, dal titolo Messa a Nudo, esposta per la prima volta dalla Galleria Continua di San Gimignano, che ha l’esclusiva italiana per le opere di Pistoletto.
Dopo aver realizzato gli scatti, che in un’altra epoca si sarebbero chiamati “bozzetti preparatori”, e davanti all’opera finita, riesco a comprendere una cosa emozionante: oltre all’idea, in questo caso la vera “opera” di Pistoletto sta nell’adattare, smontando e rimontando, virando e saturando, le pure immagini, le mie immagini di base, a ciò che ha in mente e renderle vive nello spazio che le ospita, sulla superficie specchiata. Ricordo ad esempio con che intensità e precisione e cura si è definita la posizione di un piede, di modo che il soggetto ritratto poggiasse “davvero” sul suolo reale che lo ospita. Le immagini così rielaborate vengono quindi serigrafate sulle superfici specchiate, elemento inconfondibile del genio creativo di Michelangelo Pistoletto, capace di reinventarsi, di sviluppare temi nuovi e di assumere il ruolo di guida per generazioni di artisti.

Le immagini della mostra sono state realizzate da Alessandro Lacirasella – La revisione dei testi è stata curata da Marco Cassisa

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